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Published: 18-Mar-2013
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Invece di essere contento per le gioie proibite godute, continuavo ad essere nervoso, pensavo sempre al meraviglioso corpicino della mia bambina. Non riuscivo a concentrarmi nel mio lavoro, la mia mente era sempre piena delle immagini e delle sensazioni che la mia Elisabetta mi aveva fatto provare.
Mia moglie vedeva e mi capiva, a volte a letto, lei stessa veniva a stuzzicarmi esplicitamente per avere un rapporto sessuale. In qualche modo aveva capito il mio tormento e, cercava così di attenuare la mia tensione.
Mi si concedeva con più passione del solito e, quella sera stessa, mi fece un bel pompino accentuando però il desiderio di ottenerlo dalla mia piccola bambina.
Daniela, mia moglie, non toccava mai il tema ma, tra lei e me, si era instaurato un muto linguaggio, capì la mia perversione, capì che doveva lasciarmi più spazio con la mia bambina altrimenti vedeva, che rischiavo di impazzire; Infatti il giorno dopo, fece sì da farmi restare solo con la mia Bettina.
Come un assetato del deserto si butta nella sorgente d'acqua dell'oasi, così io, assetato di giovane sesso, mi strinsi al petto la mia piccola tenendomela stretta per alcuni minuti, assaporando ad occhi chiusi quel piccolo corpo.
La mia Bettina era la mia oasi, la mia sorgente d'acqua fresca; Le ho baciato la bocchina con frenetica bramosia, intrecciando la lingua con la sua linguetta viperina; Ah...che immensa gioia, gioia carnale e psichica; Stavo baciando la boccuccia di una bambina di 10 anni, di mia figlia, una creatura felice di imparare e di far felice il suo papà.
Vestiva un t-shirt e una gonnellina di jeans e calzava scarpe da tennis sopra un paio di calzette bianche; I neri e lucidi capelli incorniciavano il suo visetto dai tratti angelici; Io sapevo che dietro quel visetto, dentro quella testolina, c'era una porcellina come il suo papà. Aveva il mio stesso sangue e, ne ero sicuro, che la sotto, fra le sue coscette, serpeggiava un formicolio che cercava ristoro.
Quel pomeriggio, come i tre nostri successivi incontri, dopo everle sfilato le mutandine, le feci scorrerle la cappella fra le labbrine della sua vergina fichetta; Mia figlia, stava con i piedi sul tappeto appoggiando solo la schiena sul divano.
Io, inginocchiato fra le sue gambine, tenevo alto i suo bacino con una mano sotto il carnoso sederino mentre con l'altra impugnando il mio cazzo duro come l'acciaio, mi godevo il più bel su e giù del mondo.
Lei teneva spalancate le braccia e la bocca e si godeva le mie perverse e celestiali carezze; Prima di appoggiarle il glande, detti una lunga occhiata alla piccola fica senza peli; Che meraviglia, le rosee e gonfie labbra vaginali tenevano racchiuso il suo dolce miele che, segnalava la sua presenza col suo luccichio lungo la minuta fessurina.
Puntai allora il glande allargando le rosee labbruzze; Forzai sul buchetto, riuscendo a far entrare solo con una metà della cappella, lei, con un guizzo di rifiuto del bacino mi fece capire che dovevo ancora attendere, che non era ancora pronta a ricevere nel corpo il cazzo.
Avrei dovuto far maturare il suo cervello e il suo cuore e attendere ancora. Questo suo rifiuto mi indispettì enormemente, aumentando in modo esponenziale il desiderio già accumulato così, dopo oltre 15 minuti di invani tentativi di entrare dolcemente in lei, mi imbufalii e, con un colpo poderoso di reni, le entrai tutto in corpo.
Sentii il filetto dell'imene lacerarsi e cedere; E' avvenuto tutto in una frazione di secondo; Guardai i nostri inguini; Il cazzo era sparito, era conficcato tutto dentro il suo pancino, dentro la sua fichina di 10 anni senza peli; Mi bloccai lì, artigliato alle natiche; Il suo urlo di dolore rimbombò nelle mie orecchie; Restai immobile dentro la sua fichetta per oltre due minuti; La piccola si calmò.
Incominciai a galoppare in lei e, accompagnato dai suoi lamenti, entravo e tiravo indietro partendo prima adagio adagio, poi aumentando gradatamente sempre più, finchè, preso nei vortici della lussuria, sbuffando come una locomotiva e sordo ai suoi lamenti, imperversai per oltre dieci minuti nel suo ventre riempiendolo poi con una serie di schizzate mostruose di sperma che mi fecero quasi svenire.
Mi accasciai sul suo corpicino cullato dall'affievolirsi dei suoi lamenti; Ero piombato in uno stato di abulia; Apersi gli occhi, ero a pochi centimetri dal suo visetto; Vidi le lacrime che copiose le scendevano sulle gote; Mi resi conto allora del mio errore; Avevo fatto del male alla mia bambina e, come a voler chiedere perdono, iniziai a leccare le sue lacrimucce; Erano salate e amare, amare come il mio agire; Ormai il danno era fatto; Leccavo le sue guance con sincero pentimento, ma mi si aperse il cuore quando lei, vedendomi così apprensivo, mi fece un sorrisino.
- Oh papà... - disse in tono piagnucoloso - ...mi hai fatto male...mamma mia che bruciore...aaahhh...non dovevi papà... sono piccola...non dovevi...-Aveva ragione, era troppo piccola; Una fica di 10 anni non è ancora matura per un cazzo adulto, ma tant'è ; Mi maledicevo io stesso per non aver saputo resistere al richiamo del proibito, al richiamo del sujo delizioso corpicino.
Mi resi conto che ero un pericolo; Per intanto dovevo tamponare la falla psicologica fatta alla mia figlioletta e, quel pomeriggio lo impiegai interamente a coccolarla maledicendo il mio operato; Continuavo a ripetermi che avrei dovuto accontentarmi solo di accarezzare e baciare il suo piccolo corpo, baciarla e leccarla tutta bocca, tette, culetto e fichetta,e che avrei dovuto attendere che avesse almeno 13 anni per scoparla.
Devo riconoscere che è stata bravissima la mia pupetta perchè, quando rientrò mia moglie, riuscì benissimo a nasconderle il trauma patito; Fui meno bravo io, perchè Daniela intuì dal mio fare, che era accaduto qualcosa di grande, non ne parlò, ma restò nel suo costatnte riserbo, riserbo che mimetizzò scherzando con tutte e due le nostre bambine.
Il dolore della deflorazione è di certo un male passeggero perchè, la sera stessa Bettina si lasciò coccolare normalmente; Io, sempre per farmi perdonare, insistei con le coccole, più con lei che con Lucia e questo per due sere consecutive; Mi accorsi allora che la piccola Lucia, dava cenni di gelosia; Cambiai rotta e, una sera che Elisabetta era nella sua cameretta a ripassare una lezione, cominciai a giocherellare scherzando più pesantemente del solito.
Questi giochi avvenivano in salotto, sul divano e mentre Daniela riassettava la cucina; Avevo cominciato a farle il solletico su tutto il corpo.
- Mmmhhhuuu...ora ti mangio...ti mangio tutta...- le dicevo palpandola dappertutto; Lucia rideva e rideva mentre io sentii qualcosa muoversi nei pantaloni; Avevo catturato il visetto tra le mani e, fingendo di mangiarle le guance, ne approffittavo per gustarmi la pelle di seta; Le morsi anche leggermente un labbro poi, staccandomi, le scoccai un baciotto sulle labbra e, sempre sghignazzando, gridavo che l'avrei mangiata.
Presi a toccarle le gambette mugolando -...Qui...che bella carne soda...mmmhhhuuu...- dicevo palpando a piene mani le fresche coscette - ora le mangio, le mangio...gnnammm, gnnammm...- e, spingendo in alto la sottile camiciola da notte, mettevo a nudo anche le sue mutandine.
Il cazzo mi si era indurito al massimo; Lui ascoltava le sensazioni che provavo nel palpeggiare un corpicino di bambina di 9 anni; Ad un certo punto, avevo alzato la camiciola cominciando a modicchiarle la soda carne delle chiappette.
- Senti qui...senti qui quanta carne...quanta carne...la mamgio siii... tutta la mamgio siii...- gridavo ridacchiando frammisto a gemiti di piacere; Avevo preso tra i denti, ma sopra le mutandine, un bel boccone di carne del sodo gluteo e mugolando dicevo - Mmmhhhuuu...gnnammm gnnammm che buona...-
Poi quando mia moglie venne anche lei in salotto, Lucy era mezza nuda.
- Dai...dai...-disse sorridendo - ...mordila, mangiala...non merita altro oggi a scuola si è presa una bella insufficenza...mordila dai...-
Non so se fosse vero il fatto del voto insufficente, ma ne approffittai ancora di più e, sotto gli occhi della madre, rovesciai a pancia all'aria la piccola e allargandole le gambine fingendo di morderla, incastrai la testa tra di esse; Il profumo della piccola fica mi inebriò l'animo; Frenando a fatica la voglia di tirare di lato il cavallo delle mutandine e di leccare quel dolce frutto.
Quella sera a letto, rividi le forme della piccola fica di 9 anni; Gli slippini che indossava essendo aderenti mi avevano mostrato la sculturea forma del suo gioiello aumentando così il forte desiderio di godermela.
La telepatia è un fenomeno che funziona eccome; Infatti mentre mi giravano nel cervello queste immagini meravigliose, mia moglie mi fa:
- Antony...ti piacerebbe anche Lucia vero?
- Sì - risposi con fermezza dopo una breve riflessione - Sì.-
- Ha solo 9 anni...pochi mi pare...-
- Lo sò...non è obbligatorio scoparla...mi accontenterei di baciarla, palparla...leccarla...-
Mentre dicevo questo, il pensiero correva e correva; Il cazzo mi si era impennato; Pochi minuti dopo scopavo la mia donna che, lubricamente rispondeva ai miei affondi roteando il bacino e inghiottendomi quasi anche le palle; Fu in quel momento che le dissi d'aver sverginato Elisabetta; Poi quando volle sapere se aveva sofferto, la tranquillizzai anche se in fondo, non ne ero tanto sicuro; D'altra parte Daniela, dovendo fingere, non poteva chiederlo direttamente alla nostra bambina.
Elisabetta non voleva e non volle mai farmi un pompino; Avevo tentato più volte, un giorno avevo addirittura intinto la punta di un dito nello sperma che fuoriusciva dalla fessurina del mio sesso; Per incoraggiarla me lo avevo messo in bocca; Quando lo ripetei con lei, torse il viso con disgusto; Non ci fu niente da fare, neanche quando la minacciai di non leccarle più la fica, cosa che tanto amava, neppure così cedette.
Nel frattempo vedevo che Lucia cercava sempre più spesso di giocare col suo papà; Le piaceva sentire le mie mani darle il solletico, solletico al limite della licenziosità.
Intelligentemente Daniela, per lasciarmi mano libera, dopo cena e dopo aver riassettato la cucina, diversamente da prima,se ne andava a letto; Incominciò così una giocosa lotta con le mie due bambine; Per quasi un'ora,lì sul divano, io uomo e padre di 38 anni, soffrivo le pene dell'inferno; Giocherellavo con le mie due figliole tormentato da una continua erezione.
Bettina fingeva di scandalizzarsi ma, sempre sghignazzando, si lasciava palpare dappertutto; Quella sera, forse non resistendo, mi dette un bacio sulla bocca sotto gli occhi della piccolina; Lucia sorpresa, ridendo disse:
- Betty...ma hai dato un bacio a papà...un bacio sulla bocca, come i fidanzati...-
- Sì - rispose ironicamente lei - sì perchè è il mio fidanzato...vero papà?
E stringendomi con le braccine al collo, me ne dette un'altro, sostando sulle mie labbra per alcuni secondi; Momenti estasianti.
Appena avuto la bocca libera e restando allo scherzo, dissi:
- Certo amore certo...ma siete tutte e due le mie fidanzate...- Mi volsi a destra e abbracciata la piccina, le incollai le labbra sulla bella bocca di fragola; Lucia teneva le labbra serrate.
- Questa fidanzata qui - dissi fingendomi deluso - no sa baciare...-
- Insegnami allora - disse porgendomi la bella bocchina; Per un attimo il cuore cessò di battere; Avevo la mia bambina di 9 anni che chiedeva di imparare a baciare, a me, a suo padre.
Diedi un'occhiata alla più grandicella che, con un cenno di complicità, approvava; Emozionatissimo abbracciai la mia piccolina ai fianchi, lei ridacchiando e scherzando, apriva e chiudeva le carnose labbra mentre tentavo di infilarle la lingua dentro; Quasi con furore, allora le bloccai la testa con ambedue le mani.
- Apri un pochino la boccuccia amore - riuscii a dire con voce arrocchita dalla forte emozione, poi, per la primissima volta, la lingua di un maschio è entrata nella bella e vergine bocca di una femminuccia di solo 9 anni.
Trovai la piccola lingua immobile; Leccai la chiostra dei candidi dentini, passando e ripassando più volte con la punta della lingua anche sull'acciaio dell'apparechio che le rimodellava i denti; E' stato un piacere indescrivibile, il cazzo mi scoppiava nelle mutande mentre il cuore batteva a mille; Staccai più volte la bocca e più volte mi rituffai in quel paradiso terreno e, che atroce sofferenza poi dover abbandonare le piccole labbra; Dovevo fingere di essere sereno mentre il cuore e il cervello erano in forte fibrillazione.
Quella sera, Lucia, la mia bimba, imparò a baciare; Andò a letto felice, io di più; Il suo paparino le aveva insegnato a baciare e il pruritino che le tormentava la fessurina aumentò paurosamente e, sono certo che lo placò con le sue esili ditine; La mia eccitazione invece fu placata fra le cosce di mia moglie.
Il giorno dopo, ero svogliato, non avevo voglia di lavorare, ero rimasto per un paio d'ore nel mio studio a fantasticare sulla sera precedente; Sono stato anche tentato di masturbarmi, tanto mi ero suggestionato; Fui forte, dovevo conservare tutta la mia energia, ora avevo più femmine da soddisfare; Arrivai alla sera che ero incandescente e, a letto, con i testicoli asciutti.
Nelle due ore trascorse con le mie bambine, lì nel salotto davanti alla tv e dando ascolto alla libidine più spinta, iniziai la serata col palpare prima la mia Bettina, poi l'altra; La piccina si dilettava ridendo ma lasciandosi sempre più apertamente toccare. - E' qui vero il buchetto della mia fidanzata ? - Chiedevo mentre le frugavo la fichetta da sopra le mutandine; Lei ridendo tentava di allontanare le mie mani; Con la sinistra le bloccai entrambe le braccia, con la destra riuscii a calarle un pochino le mutandine.
Lei emetteva urlettini di gioia e non si opponeva più di tanto; Bettina, Dio la benedica, divertita anch'essa, mi aiutò a toglierle del tutto.
- Mmmhhhuuummm... che bella fichetta...mmmhhhuuummm...che bella fichetta che ha la mia fidanzatina...-Sussurrai vellicandole il grillettino; Al secondo passaggio del dito sul clitoridino, una scossa elettrica attraversò la schiena della mia piccola di 9 anni.
Si bloccò di colpo dall'intenso piacere e, come la magica porta di Alì-Babà le gambine si aprirono; Furono quei due vellicamenti sulla piccola clitoride, che sostituirono la frase " APRITI SESAMO" .
Ora la piccola fica senza peli,era alla mia mercè; Col polpastrello percorsi la già umida fessurina, andai su e giù, su e giù per oltre cinque minuti mentre le baciavo la splendida boccuccia.
Intanto Bettina si era preso il mio cazzo fuori dai calzoni e mi segava;Io fremendo ansimavo nella bocca della piccola Lucy; La manina di Elisabetta mi aveva portato all'orgasmo, uno dei più goduriosi della mia vita e, mentre gemevo dal piacere nella bocca della piccina,la sentii irrigidirsi prima e guizzare poi, guizzare come un'anguilla sotto la spinta di uno dei suoi primi orgasmi.
Bagnò le mie dita col suo pipì santo; Avevo fatto godere la mia bambina, una fichetta senza peli; Che delizia proibita, che meravigliosi e indimanticabili momenti.
- Godi...gioia godi...godi...- Le sussurravo con la voce rotta dall'emozione; Le sbaciucchiavo l'esile collo, le guance, la fronte madida di sudore; Cinque minuti di pausa, poi mi rivolsi a Bettina.
Dovevo soddisfare anche lei, così comiciai un pochino titubante ad abbracciarla; Il piacere psichico che provavo nel baciare le loro bocchine, superava di molto quello strettamente sessuale; Il sentirsi qujizzare in bocca le loro linguette, è un piacere impossibile a descrivere; E' talmente eccitante che quasi mi mandava fuori di testa.
Vedere poi con quanta gioia anche loro, specialmente Bettina, mi cercavano la bocca, è una cosa indicibile; Dieci minuti a godere quei baci, poi mentre il cazzo riprendeva vigore, scesi con la bocca fra le sue gambette arrivando ben presto alle mutandine; La bramosia di quel sito, spinse la mia bocca ad incollarsi sul leggero tessuto e, proprio lì sulla vulvetta cominciai a roteare la testa dando leggeri morsi sia al tessuto che alla tepida carnina dell'interno coscia.
Spinsi e tirai in parte il cavallo delle mutandine iniziando subito a lappare la carnina nuda della piccola fica di 10 anni; Mugolando di piacere,le lavorai le bombate labbra, leccando e bevendo il lussurioso brodino che la mia bambina aveva stillato col suo orgasmo; Quando staccai la bocca dal lauto pranzo, incontrai lo sguardo attonito di Lucia, la piccina aveva visto per la pima volta il suo papà a leccare una fica, credo che non abbia mai neanche sentito dire che i maschi leccano lì.
Mi guardava con un sorrisino indagatore.
- Hai visto Lucy...è bello sai? Ora ormai è tardi, ma domani sera lo faccio anche a te...sei contenta? - Non rispose, ma si morse un labbro, gesto questo che tradiva la sua voglia di provarlo.
Continua
Pierino
Fan
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