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Published: 18-Feb-2013
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La sera stessa a letto faticai molto a prendere sonno, nel cuore e nel cervello mi turbinavano le immagini e le sensazioni provate con la mia bambina, chiavai mia moglie con un ardore che mi mancava da molto tempo, tanto che lei mi chiese "Cos'hai questa sera...hai preso il Viagra?" Sognavo invece d'avere sotto di me la mia bambina, sognavo di esserle tutto dentro il suo pancino, di tenermi stretto il suo corpicino, corpicino di soli 10 anni e di stantuffare in lei.
Anche le sere successive quando ero solo in salotto e la mia piccola veniva a prendersi il bacio della buona notte, poi tornato a letto, mia moglie beneficiava dell'eccitazione mentale creata dalla mia piccolina.
Il giorno,dopo la noatra prima volta, ero rimasto solo con mia figlia per oltre mezzora; Ricordo l'enorme emozione che provai quando lei mi dette un paio di bacini sulle labbra; Bloccai allora la sua testolina con ambo le mani e le leccai le carnose labbra; Elisabetta sbarrò gli occhi dalla sorpresa quando le spinsi la lingua nella sua dolcissima boccuccia "Tesoro - le mormorai con tutta la passione che avevo nel cuore - mi vuoi bene vero? Anche io sai? Questa boccuccia è mia vero? Mmmhhhuuu...- mugolai e poi che fatica il dovermi staccare da lei; Spinsi ancora la lingua dentro la bocca della mia bimba di 10 anni.
E' stato quello un momento che non dimenticherò mai. Tra ragazze, parlando, di certo aveva saputo della tecnica del bacio alla francese ma, sicuramente non l'aveva mai provato; Però fece presto ad imparare, già al secondo round, la sua linguetta rispose alla mia schermando fra ansiti e tremori; Piacere indescrivibile.
Ero riuscito a trovare uno spazio di tempo e due volte alla settimana, mentre mia moglie era al lavoro, la piccola Lucia frequentava il corso di danza classiaca; In quel lasco di tempo, lei, la mia Betty correva da me attratta come le mosche dal miele anche se io continuavo ad odiare il mondo che mi impediva di godermi pienamente la mia piccina.
Quando Bettina veniva nel mio studio, mostrava tutta la sua inquietudine, sapeva anche lei che era sbagliato quello che si faceva, ma la voglia di conoscere il sesso, la voglia di provare quei intimi spasimi, la spingevano fra le mie accoglienti braccia che tremanti la tenevano stretta. I primi dieci minuti erano solo baci, le nostre lingue si aggrovigliavano come serpenti nei loro accoppiamenti, poi ancora incollati bocca a bocca le mie mani, dopo avere accarezzato le snelle gambette, le calavano le mutandine; Ricordo bene, e al ricordo mi si rizza ancora il cazzo, che la primissima volta che le calai le mutandine, lei alzò prima un piedino, poi l'altro per liberarsi le caviglie; Il candido indumento restò lì a terra muto testimone dell'incestuoso peccato della sua padroncina.
Le mie avide mani corsero a pascersi del perfetto corpicino della mia bambina; Le palpai le coscette e il culetto, il liscio pancino e su su sotto la camicetta a vellicare le puntine delle nascenti tettine; Col cuore ero in Paradiso, col cazzo ero all'inferno. Quella prima volta, la misi a sedere sulla scrivania e, allargate le gambine iniziai a baciare e a leccare l'interno della meravigliose coscette e, come le lumache segnano il loro cammino lasciando una bava lucida, così la mia lingua lasciava una libidinosa scia di saliva , su su verso la sua piccola fica di 10 anni senza peli.
Non posso descrivere le espressioni del suo visetto, ero troppo preso a gustare il suo gioiello; Lo gustavo col naso, con la lingua e col cuore; La feci inconsciamente tribolare un pochino, perchè prima di leccarle il clitoridino, risalii su leccando e baciando la pancina e, spingendo sempre più in alto la gonnella, poi finalmente sfiorai con la punta della lingua la sua piccola nocciolina clitoridea e, infine passando e ripassando lungo tutta la stretta valle vaginale, godetti il sapore della sua goduria, assaporai il sughetto che copioso la mia bambina mi regalava nell'esalare gemiti e guizzi irrefrenabili.
Quando alzai la testa e le guardai il viso, era ad occhi chiusi e a bocca aperta; La mia creatura aveva avuto un grandioso orgasmo , merito del suo babbo; Quando poi me la strinsi al petto ancora palpitante, mi farfugliò ansimante "Papà...o Dio papà come è stato bello" Io la feci tacere dandole un'ennesimo e caloroso bacio; Poi quando la vidi un pochino rilassata, le dissi alzandomi dalla poltrona "Bettina cara...sono felice che ti sia piaciuto...ma io..." e non proseguii ma estrassi il mio durissimo cazzo e glielo porsi; Mia figlia allora, pur restando seduta, allungò la sua manina e, dopo una significativa occhiata, lo prese in mano; I miiei occhi carellavano dal suo viso al mio grembo; Vedere la piccola e vellutata mano stringere la mia rigida verga, mi causò una tremenda scarica elettrica lungo la colonna vertebrale; Erano mesi che sognavo quel momento, alfine era giunto e lo godevo in tutta la sua perversa bellezza.
Le baciai ancora la bocca mentre laggiù la manina si palpeggiava la mia asta; Sentivo che spesso lo stringeva con solo due ditini per saggiarne la durezza, alternando queste strette con leggere e timide menatine su e giù. "Brava...brava, così...sì così così" le alitavo in bocca; Lei volle vedere la sua opera, si curvò impedendomi così di baciarla. Mia figlia fissava i suoi occhietti di bambina sul cazzo del suo papà che impazziva dalla gioia; Quando poco dopo sentii la marea di sperma risalire dai testicoli, incappucciai la manina e la cappella con un fazzoletto che mi ero preventivamente preparato.
"Aaahhhggg - ulrai nel momento del supremo piacere; L'urlo gutturale era spontaneamente nato dal profondo del mio essere e, quando tornai alla realtà, la mia mano teneva prigioniera la sua che guazzava in un lago appiccicoso di sperma.
Una piccola stretta al cuore mi prese vedendola che si guardava le sottili dita imperlate del mio succo.
Quel primo furtivo incontro fu per me come un antipasto, uno stuzzichino che stimolò il mio appetito di lei, del suo corpicino di 10 anni.
Mia moglio notò ben presto che qualcosa di anormale stava accadendo sotto i suoi occhi; Era pressocchè impossibile nascondere i nostri sentimenti, infatti una decina di giorni dopo, a letto e non appena spenta la luce, mi fa: "Ma che sta succedendo fra te e Bettina?"
"Niente...perchè?"
"Non vi comportate come sempre...non sò...cosa mi nascondete? Chiese con voce grave."
"Cosa dovrei nascondere" risposi a fatica e protetto dal buio che nascose il mio imbarazzo; Ci demmo la buonanotte, ma rimasi sveglio a lungo rimuginando e rendendomi conto che era impossibile nasconderle la verità; Pensai e pensai, rimuginando nel cervello cozzando sempre contro la cruda realtà, poi, come una folgore mi si aperse il cuore; Avevo trovato la soluzione anche se dovevo correre qualche rischio.
Daniela, mia moglie, tempo addietro mi aveva confidato un suo terribile segreto; "Ecco - pensai - se avesse ostacolato i miei rapporti con la mia bambina, avrei spifferato quel suo segreto con la reciproca rovina; Ero sempre più incupito cercando come e in che modo strategico dovevo muovermi; Poche sere dopo, a letto e ancora al buio, lei tornò sull'argomento; Fu allora che giocai tutto per tutto; Confermai che desideravo sessualmente la mia piccola e, prima ancora che lei insorgesse, pronunciai una sola parola, parola che la gelò "Franco" dissi pacatamente "Anche tuo fratello Franco ha qualcosa da nascondere" Daniela nel profondo silenzio, ascoltò le regole che mi ero preparato a dettarle; Dissi chiaro e tondo, che se lei volesse ostacolare questo mio desiderio, lasciandomi o, peggio denunciandomi, avrei parlato; Le dissi che mi spiaceva moltissimo nel dover essere cattivo ma, la voglia per mia figlia superava tutto;Dovetti dirle che con Elisabetta avevamo già fatto qualcosina e sopratutto che la piccola ne era felicissima e, che quindi si sarebbe alienato anche il suo affetto. Quella sera ci addormentammo molto, ma molto tardi.
Il mattino dopo fui svegliato proprio da Bettina, l'aveva mandata sua madre mentre lei in cucina, preparava la colazione; Scesi in cucina anch'io ancora in pigiama; Decine di sguardi corsere tra di noi, mentre le piccole continuavano il loro abituale cicaleccio mattuttino; Quel risveglio fattomi dalla mia bambina, lo lessi come un messaggio di assenso di mia moglie e ne ebbi la certezza quando, contrariamente al solito, nel darle un bacetto, lei mi sorrise; Parrebbe assurdo che una donna, una mamma potesse accettare questa situazione, ma mia moglie era molto intelligente; Capì che così, salvava capra e cavoli; Viceversa avrebbe rovinato due famiglie.
Si deve sapere che, sei anni fa, suo fratello Franco, aveva avuto con il loro padre una furioso diverbio volendo lui dare inizio ad una attività commerciale; Voleva che il padre vendesse la casa per aiutarlo finanziariamente; Il vecchio si oppose fermamente, il figlio allora, in preda ad un raptus lo aveva spinto giù dal poggiolo dal settimo piano uccidendolo; alla terribile scena aveva assistito mia moglie e la figlioletta di lui, Gianna, che contava sei anni; Il mio punto di forza fu quello, se avessi parlato, sarebbe stato facile per gli inquirenti a far confessare la bambina; Il delitto non fu scoperto, si pensò ad una disgrazia.
"Come faccio - mi chiese mia moglie alcuni giorni dopo - come faccio a non vedere...è difficile...molto difficile..." Era verissimo, era difficile ma doveva sforzarsi; La sera stessa la misi alla prova; Mentre si guardava la tv, mi sono attirato le mie bambine sul divano, le ho abbracciate alle spalle poi, con noncuranza, le vellicavo la pelle del collo con un dito, tocchi leggeri ai lobi delle orecchiette della mia Bettina e, devo ammettere, Daniela è stata brava togliendo lo sguardo da noi;
Però, poi a letto, mi rimproverò perchè avevo abbracciato anche la piccola Lucia.
"Ma no tesoro - dissi dandole ridendo un bel baciotto - è solo Bettina che gioca con me...- e aggiunsi quasi a sfidarla - e...se anche fosse...lo sai che amo le bambine..."
Credo abbia giocato a mio favore il fatto che Daniela era molto sensuale e, sfruttai questa sua qualità qualche tempo dopo, per intanto mi bastava la sua tolleranza; Le bambine non si erano accorte di nulla ma in casa il clima era cmbiato; Vi erano lunghi silenzi, troppi; Furono alcune scopate con mia moglie che la vita riprese a correre sui soliti binari; Vedendo la mia inquietudine, mia moglie un pomeriggio volendo lasciarmi solo con Elisabetta, trascinò con sè Lucia quasi contro la sua volontà; Era chiaro il suo proposito "Torneremo per le sette" ci annunciò dandomi una speciale occhiata ; Mamma mia , ho tre ore disponibili, mi sentivo quasi svenire dalla gioia; Appena solo, corro su da Bettina, apro la porta della sua cameretta; Lei se ne stava stesa nel suo lettino con le cuffiette ascoltando la sua musica preferita; Non si accorse di me, dandomi così il tempo di contemplare la sua snella figuretta; Muoveva ritmicamente un piedino calzato con un calzino bianco bordato di blè; Teneva la destra piegata, offrendomi la visione di quasi tutta la coscetta e, la maglietta aderente, rivelava le piccole puntine delle tettine in fiore.
Al solo vederla, e al pensiero che stavo per godermi quella delizia, il cazzo fece sentire la sua presenza cercando di sfuggire alla strettoia dei miei slip; Il colpetto di tosse che feci per farmi notare, non lo sentì, sentì bene la mia mano e, al suo tocco lei fece un sobbalzo dallo spavento; La tranquillizai subito con un caldo bacio; Mi sorrise, ma poi quando mi riattaccai alla bocchina tenendomela pressata vidi i suoi occhietti neri pieni di terrore che fissavano l'uscio; Mia figlia temeva arrivasse qualcuno , ma poi quando seppe che eravamo soli, si tolse le cuffiette abbracciandomi e incollando ancora la sua dolce bocca sulla mia "Oh papà...papà che bello, che bello - gridò gioiosamente e aggiuse - sei sicuro che siamo soli?"
"Sì amore...siamo soli...soli, su, togliamo questi stracci - dissi ridendo e cominciando a spogliarla;
In un balzo, si levò in piedi sul lettino togliendosi velocemente le gonnellina; Bramoso la cinsi ai fianchi appoggiandole il viso sul petto; La corta sottoveste, nascondeva ancora ai miei occhi i suoi tesori; Alzai il viso cercandole ancora la bocca; La mia piccina cominciò a dardeggiare la sua linguetta dentro la mia bocca mentre le mie mani corsero subito sulle piccole mutandine; Fremente e ansante palpai a lungo quel sodo culetto; Le diafane mutandine caddero poco dopo alle caviglie; Ora potevo perdermi tra i meandri del suo adorato corpicino; L'altezza della fica era un pochino più bassa della mia bocca; Sedetti arrivando al giusto livello; Andai con la testa sotto la leggera sottoveste trovandomi così davanti la porta del Paradiso; Il profumo della piccola fica, inebriava le mie narici; Chiusi gli occhi inebriato iniziando a baciare le cosce e l'inizio della piccola fessura tentando, con la lingua, di farmi strada tra le cosce ancora chiuse; Le mie carezze, le mie leccatine, indusse la mia bambina ad allargare le gambette, Sostenendosi al vicino armadio, Bettina alzò una gamba e, spostandosi,mi mise la sua fichetta proprio sul viso.
Dio mio che spettacolo, che meraviglia, stavo baciando e leccando una fessurina di 10 anni; Baciavo e leccavo anche l'interno delle sode coscette eccitando sempre più il minuscolo clitoride che faceva capolino tra le bombate labbra della fichetta di mia figlia; Mugolava dal piacere la piccola ad ogni mia passata di lingua;La mia instancabile lingua la portò all'orgasmo e quando godette, corsi il rischio di essere soffocato nella dolce morsa delle sue cosce.
Elisabetta quel giorno ebbe quattro orgasmi, io due; Il primo dopo aver sfregato a lungo la cappella sul taglietto fremente, inaffiandolo col mio opalescente sperma; Il secondo con una sega fattami con le sue miracolose manine; La avevo lasciata giocare col mio cazzo e lei essendole piaciuto il mio precedente lavoretto, lei se lo fece scorrere fra le calde labbra vaginali tanto che se lo fece entrare per alcuni centimetri; La mia bambina quando tenendola ferma con una mano sul culo, e lei aveva appuntato il glande sul buchino, io spinsi ma lei sentendo on pochino di dolore trasse indietro il bacino; La Lasciai masturbarmi con la cappella al calduccio delle labbra vulvari e lì sborrai.
Ci regalammo poi un sacco di coccole, le avevo tirato su la magliettina e sotto il suo ridente sguardo, mi misi a succhiare le puntine dei seni in sboccio; Pura libidine, insuperabili momenti; Io, uomo adulto di 38 anni, succhiavo i capezzoli della mia bambina, una fanciulla di 10 anni; Pensai di essere uno dei più fortunati esseri della terra Stavo succhiando quei due capezzolini sporgenti sul piatto petto della mia creatura.
"Papà..mi piace tanto quando mi succhi le tette, ma...mi piace di più quando lo fai la sotto" Disse mentre la coccolavo. Mio Dio pensai la mia bimba non osa dire la parola fica, eppure la conosce, tempo fa, quando andai a prenderla all'uscita delle scuole elementeri, sentii chiaramente che una sua compagna della stessa quarta classe, la sentii dire chiaramente quella parola.
Pensai di doverla svezzare, di doverle isegnare di avere con me più confidenza; Così quando mi disse che dalle compagne di scuola aveva saputo che ai maschi piace leccare "la sotto" io la corressi e ridendo la rimproverai "Fica devi dire sì ficaaa."
Dopo un breve silenzio mi fa. "Mi piace sai papà quando...quando me lo fai... ma sei un bel porcello ...sì, lecchi dove io faccio la pipì!!!"
"Guarda amore che anche alle donne piace farlo ai maschi."
"...e magari bevono la vostra roba" continuò lei. " Certo,Certo- risposi -e vedrai che un giorno lo farai anche te..."
"Non credo proprio..."
"Ma dai sciocchina... non è mica velenoso sai...un giorno te lo farò sentire." Io ridevo,lei invece fece un sorrisino e una smorfia di disgusto.
Le chiusi la bocca in un dolcissimo e sensuale bacio lingua a lingua.-
Continua
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