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Published: 31-Jul-2013
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Michele, dopo quel primo incontro di sesso aveva tirato un sospirone di sollievo, si sentiva ormai al sicuro, e Alberto d'altra parte, esultava dalla gioia per avere finalmente potuto godersi una fichetta giovane giovane; Per lui le ore erano di mille minuti, l'ansia cerebrale lo assillava continuamente.
- Ti posso baciare Anna? - Chiese nell'atrio di casa alla piccola che, anche quel giorno, le aveva aperto la porta; Lei non rispose però alzando il visetto, porse allo "zio" la sua bella bocchina che ricevette un affettuoso bacetto.
In salotto trovò il padre che si era appena sistemati i vestiti alla belle e meglio; Ovviamente i due avevano già cominciato a pomiciare.
- Ciao Michele - lo salutò, fingendo di non essersi accorto di nulla - senti - aggiunse poi nei pochi attimi che la piccola Anna si era attardata nell'atrio di casa - guarda che oggi voglio scopare, capito? -
Alberto usò una certa fermezza spinto dal forte e continuo desiderio di godersi anche lui il fresco corpicino della bambina.
- Beh...vedremo...credo di sì... - rispose Michele amaramente; Alberto si tolse subito la giacca con disinvoltura restando in maglia nera dal collo alto e, che essendogli aderente metteva in mostra i tratti del suo scultoreo fusto.
Ormai non servivano più certi sotterfugi, la bambina sapeva che zio Alberto veniva a trovarli per giocare con lei; Rientrata in salotto, la piccola corse a sedersi vicina al suo babbo aggrappandosi coccolosa al suo braccio; L'uomo continuò a parlare con Alberto accarezzando distrattamente la testolina della sua figlioletta; Quelle carezzine attirarono subito l'attenzione dello zio, che sorridendo, chiese alla bimba.
- Vuoi bene anche a me vero Anna...sì ? e, dimmi, vuoi più bene a me o al tuo papà?
- Beh zio...al mio papà...ma voglio bene anche a te sai ? - Al che, Alberto recitando alzò gli occhi al cielo dicendo.
- Ah...la mia bambina...come l'amavo, mio Dio l'adoravo...-
- Aveva 9 anni come me vero zio ?
- Sì cara sì 9 anni, era un fiore e...quanto era brava a fare all'amore...sapessi Anna come mi manca - aggiunse sospirando.
- Era brava a scuola ?
- Oh sì, era la prima della classe...ma era brava anche a fare l'amore sai ? Era calda...aveva sempre voglia.
- Ma anche la mia bimba è brava...guarda, abbiamo iniziato pochi mesi fa e, hai visto anche tu...- intervenne il padre stringendosi affettuosamente la figlia.
- Sì...è vero , è brava anche la tua bambina - ne convenne Alberto sedendo anche lui vicino alla piccola - tua figlia non solo è brava, ma è anche bella...anzi bellissima.
- Sono più bella io o tua figlia ? - chiese la bimba.
- Non farmi queste domande tesoro, devi capire che un papà vede sempre sua figlia più bella di tutte...sì è così per tutti i papà...-
Con una mano le girò il viso verso di sé, incollando la bocca sulle rosee e pronunciate labbra della bambina e, leccando la sua piccola lingua, le infilò una mano sotto la t-shirt; In breve le raggiunse un capezzolino. Le tettine seppur appena accennate, dettero un forte impulso sessuale al cazzo dell'uomo che, poco dopo, sempre tenendo la bocca incollata, si portò una mano allo zip sguainando il suo sesso durissimo.
Le cercò una manina guidandola dolcemente su di sé, e lei, dette una occhiatina al suo papà che annuì; La piccola manina di 9 anni incominciò a masturbare il duro sesso dell'amico del suo papà.
- Anna, la mia Giorgina usava anche la bocca sai ? Azzardò Alberto poco dopo.
- Ma anch'io lo faccio...vero papà ? Disse continuando il suo lubrico lavorio e, per dimostrarglielo si chino subito sul cazzo; Dopo un paio di leggere leccatine d'assaggio, la bambina si prese mezza cappella in bocca e, in quel momento, allo zio Alberto parve di morire dal piacere; La ricciuta testolina della piccina iniziò ad altalenarsi sul sesso divenuto d'acciaio; Si prese in bocca un poco più del glande; Il cazzo però veniva deliziato anche dalla manina che continuava a segarlo nella sua dolce e perversa azione.
L'uomo, senza interrompere quei inimitabili momenti riuscì, con estrema cautela
a sganciarsi la cintura e a calare alle ginocchia calzoni e mutande assieme spingendo poi i due indumenti ancora più giù sfilandoli anche dai piedi restando praticamente solo con i calzini neri e la maglia.
Michele per cinque minuti si limitò ad accarezzare le coscette della figlia, poi le toccò la passerina da sopra le mutandine e lei, a quei toccamenti, si stese ancora di più sul corpo dello zio offrendo così il bacino al babbo che, avendolo ben più comodo, cominciò a percorrere col dito la valletta vaginale, dopo una decina di su e giù, insinuò le dita sotto il bordino degli slippini iniziando a vellicare l'umida fessura sulla nuda carnina.
Michele col polpastrello della destra sditalinava la sua bambina, con la sinistra si masturbava; La scena pareva tolta dal Kamasutra, il padre aveva insegnato bene alla figlioletta che anche se aveva solo 9 anni, oltre che a lavorare di bocca con un mano accarezzava le palle impastandole ritmicamente.
A volte la piccola Anna, urtava con i dentini la cappella, errore perdonabilissimo se si pensa che si tratta di una creatura giovanissima: Ha solo nove anni questa creatura e questa sua carenza viene ampliamente compensata dal suo personale modo, infatti la bambina va sì su e giù con la sua boccuccia ma, trattiene il glande prevalentemente dentro facendo roteare la linguetta sulla capocchia e sul cornicione; Un simile trattamento farebbe sborrare anche il cazzo più imbelle.
Lo "zio" oltre a godersi queste delizie, godeva nell'accarezzarle i capelli, l'accarezzava sfiorando con le dita l'esile collo, giocherellando con i lobi delle piccole orecchie scendendo spesso sulla schiena e sul sodo sederino dove indugiava a palpare quella fresca carne con bramosia immensa.
Sentendo che si avvicinava al traguardo, Alberto chiese sottovoce al padre.
- Le vengo in bocca ?
- Beh se vuoi...sì...- Poco dopo.
- Ecco...ecco...vengo, vengo, vengooooo...hhhaaaa - Urlò bloccando la testa della bambina e spingendoglielo fino in fondo alla gola; Anna fu così costretta sua malgrado a tenere la bocca aperta dando modo alla sborrata di scaricarsi completamente fuori; Alberto così svuotato ritenne di rimandare la scopata al giorno dopo e, infatti nel ritrovarsi tutti e tre sul divano e dopo pochi preliminari, lo "zio" dopo aver tolto le mutandine alla "nipotina" , sotto gli occhi di suo padre mise la piccola Anna con la testa insaccata tra i cuscini; Pochi omaggi al bel sederino così lubricamente esposto, omaggi consistenti in alcune leccatine sulla rosetta del buchino, Alberto si apprestava a scoparsi la bambina.
Pur non essendo fondamentalmente cattivo d'animo, l'uomo dimostrò una certa durezza nel posizionare la piccola a 90 gradi, dopodiché pennellò con la cappella l'ingresso della piccola fica che faceva capolino fra le coscette, con un secco colpo di reni si immerse completamente in lei; Fu questione di pochi attimi, si spinse tanto in lei da schiacciare con i muscoli del ventre, le sode natiche che così pressate si sollevarono come un'onda marina; Era un'onda di carne dove la pancia di Alberto cozzando si alzava ritmicamente alle continue spinte.
Dimenticò completamente d'avere tra le mani il corpicino di una bambina e cominciò a pomparla con tale irruenza da squassarla tutta; La piccola Anna non era ovviamente vergine e lui lo sapeva comunque i colpi erano talmente violenti e rapidi che avrebbero allarmato anche una donna adulta; Dopo un centinaio di questi colpi si sentì smuovere dai testicoli una marea di sperma che fra animaleschi ululati di piacere irruppero nel pancino della fanciulla che continuava a lamentarsi più per la paura che per il dolore.
Scaricati i coglioni, si tenne premuto sull'arrosata fica per più di due minuti premendole la cappella sul minuto utero, poi vinto dall'immenso godimento e con la mente annebbiata, si lasciò cadere sul divano; Uscì con un sonoro risucchio dalla fichetta trascinando con sé un'opalescente rivolo di sperma che scivolò lungo le lisce coscette.
Il padre che aveva assistito alla grandiosa chiavata, si era eccitato al massimo; Avvicinatosi alla figlioletta che si era accasciata, la fece rimettere a pecorone e, infilatole il cazzo ricacciò dentro la fica parte della sborra che le stava sulla soglia. Arrapato com'era, Michele con una trentina di galoppate sborrò anche lui; Quando si tolse dalla vulvetta senza peli, sgorgò fuori un cospicuo grumo lattiginoso.
Il perverso cocthail composto dalle due sborrate e dal piccolo contributo della sborrina della bambina, scese inesorabile scivolando sulle levigatissime cosce e formando sul divano una piccola ma la più perversa pozzanghera del mondo;
Nel congedarsi Alberto sorrise soddisfatto ai suoi ospiti, diede un buffetto alla
guancia della bambina dicendole.
- Anna...la prossima volta facciamo un bel 69...sai cos'è ?
- No ! - rispose lei, allora rivolto al padre.
- Non dirle niente...sarà una bella sorpresa...vedrai le piacerà...-
La piccola tormentò tanto il padre che, sfibrato, glielo disse raccomandandosi però di fingere di non saperlo.
Fecero anche il 69, lo zio Alberto capì che la bambina era stata informata dal padre, stava quasi per incazzarsi, ma poi quando si trovò con la bella e carnosa vulvetta a pochi centimetri dalla bocca, dimenticò tutto, affondò la lingua fra le bombate labbra e cominciò a leccare; Teneva bloccato il corpo della bimba artigliandole le natichette; Si stava godendo il più proibito 69 della sua vita, stava leccando la fessurina di una bambina di 9 anni mentre lei leccava la sua cappella deliziandola con guizzanti slinguatine; Ad arricchire il piacere era il contatto del suo corpicino col suo.
- Che bella fichetta che hai Anna...mmmhhhuuu - mugolava nel gustarsi quel gioiello; Lui, con le sue possenti braccia spostava il corpicino come fosse una bambola di pezza, si divertiva a baciare e a leccare oltre alle belle cosce, anche il bocciolo dell'ano; Godeva nel dardeggiare con la punta della lingua sulla grinzosa rosetta anale percependo, senza peraltro disgustarlo, un leggero sapore di popò.
Il padre quasi sapesse e volesse lavare bene il buchino del culo della sua creatura, le si pose dietro e, rubando ad Alberto quel centro di piacere, e scostando con le mani le belle chiappette, cominciò a leccare.
Una scena infernale e Paradisiaca al contempo; Un padre leccava il culetto alla sua bambina che a sua volta spompinava il cazzo dello "zio".
Anna non ebbe un grande orgasmo ma, quel poco liquorino che rilasciò la sua fichina, fece quasi uscir di senno al ladro d'amore che se lo gustò centellinandolo anche col cuore.
In un concerto di ansiti, di mugolii e di gridolini gioiosi, i nostri porcellini esalarono l'anima al cielo allietando le orecchie del Dio Eros.
Nei successivi venti incontri, lo "zio" Alberto fece man bassa in quella casa e, fu lui che alcuni giorni dopo, che ruppe il culo alla bambina, suo padre non aveva ancora osato farlo, ma Alberto ormai senza remora alcuna, dopo pochi giorni nel sognarsi come sarebbe stato bello penetrarla.
Quella sera la padrona di casa, ossia la mamma della piccola, era assente; Alberto dopo aver preavvertito il babbo, parlò alla bambina rassicurandola che non avrebbe sofferto per nulla; Lei pur curiosa di conoscere anche quel lato della sessualità umana, aveva un giusto timore.
- Spingi amore spingi...- le aveva suggerito mentre improntava la cappella paonazza sul palpitante buchino rosa - immagina di fare la cacca...-
Il padre aveva preventivamente unto di olio di vaselina, lo sfinterino e assistette timorosa all'inculatura della sua bambina.
Quando la cappella sparì, i due uomini si guardarono in viso, poi Alberto tutto preso dal suo operato iniziò ad entrare nel stretto buchino; Un centimetro indietro e due avanti, uno indietro e due avanti; Ben presto appoggiò la pancia su quel miracoloso culetto di 9 anni che riusciva a contenere un cazzo di 38 anni.
L'inculata fu dolce anche se la piccola era tutta tesa e tremante; Lui non volle infierire come quando le scopò la fica, lui andò avanti adagio ascoltando le sue reazioni ma continuando ad avanzare nel stretto cunicolo; Venti minuti durò quella spettacolare inculata della bambina, alla fine socchiudendo gli occhi rapito dal supremo piacere, sborrò; Nell'uscire, la strettezza dello sfintere lo munse talmente bene che il buchino del glande uscì perfettamente asciutto.
Alberto viveva uno dei suoi più felici momenti della vita; Per oltre un mese, quasi ogni giorno il suo uccello si godeva la piccina; Tutti i suoi buchini furono ripetutamente visitati, tornava a casa s completamente svuotato ma col cuore traboccante di felicità; Lui credeva durasse sempre, invece anche per lui venne la resa dei conti, Michele infatti cominciava ad essere stanco di dividere la sua creatura con quel ladro ricattatore anche se pure lui aveva ampliato il suo piacere.
Le venne un'idea che risultò vincente; La mise in atto. L'idea consisteva nel riprenderlo mentre si scopava la sua bambina; Ovviamente, a sua insaputa, posizionò al punto giusto una fotocamera, col telecomando la provò controllando soprattutto la nitidezza delle immagini e, un bel giorno, quando il ladro ricattatore si presentò alla sua porta per riscuotere la sua razione di fica giovane, Michele lo bloccò lì sulla porta.
- No amico, no...è finita la cuccagna...- le disse serio;
Fu sufficiente mostrargli una sola delle foto dove chiaramente lo si vedeva che si godeva un bel pompino; Chiarissimi i visi suo e di sua figlia.
- Ecco amico...- le disse beffardamente - ora con questa, e ne ho parecchie, la cosa diventa reciproca...vai dalla polizia, bene...mostrerò la mia collezione e allora succederà come al biblico Sansone "MUORE SANSONE CON TUTTI I FILISTEI" capito ? Vai e addio...qui hai già avuto troppo...- e gli sbattè la porta in faccia.
Tornato in casa si strinse al petto la sua bambina che, ignara di tutto, vedeva il suo babbino che felice la stringeva forte guardandola con occhi trasognati come quasi vedesse la sua creatura per la prima volta; La vedeva salva, scampata ad un incendio; Le pareva di sentire le campane ridondanti che rallegravano il suo cuore.
Mentre si accingeva a spogliare la figlia per godersi una sana scopata senza il peso del vile ricatto; Ora il corpicino della sua bambina di 9 anni era più bello, più prezioso; Stringeva e palpava le sue carnine che le parevano più morbide ,più levigate.
Baciò la sua bambina leccandole la linguetta, baciandole le guance, il naso, la fronte; Baci frenetici, meno lascivi dei soliti ma più interiormente soddisfacenti.
Nel suo cuore vi era una fusione perfetta di sesso e amore paterno che lui stesso non avrebbe mai potuto far comprendere a nessuno.
- F I N E -
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