Ladro D'amore, Parte 1

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Published: 2-Jun-2013

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This work is Copyrighted to the author. All people and events in this story are entirely fictitious.

Col grimandello e la sua esperienza, era entrato furtivamente nella villetta deserta; L'uomo si stava appressando a cercare il suo bottino quando sentì un fragore e un sbattere di porte; Il proprietario era rientrato anticipatamente sfatando la sua normale routine.

- Cazzo!!! - pensò il ladro - ma oggi doveva tornare alle 20,00...ora che cazzo faccio - e cercando di nascondersi, sgattaiolò in un sgabuzzino.

Dietro la porta socchiusa, spiava il corridoio, ad un tratto, il cuore che già gli batteva forte, ebbe una paurosa impennata, roba da infarto. Aveva visto una cosa inimmaginabile, il padrone di casa che lui ben conosceva, stava baciando sulla bocca una bambina, una piccola che poteva avere 8 o 9 anni.

La stava baciando sulla bocca e poteva vedere bene le loro guance in movimento, erano le lingue dei due che si gustavano un lungo bacio a furor di lingua, quando poi vide la mano dell'uomo che sollevata la gonnellina impastava i sodi glutei del nudo culetto della bambina, il ladro gli parve di venir meno dalla forte emozione.

"Carpe-Diem" Quella parola le balenò subito nella mente, "Cogli L'attimo."

Soffocando a stento un intimo sorriso di vittoria pensò al ricatto. Estrasse allora il telefonino, l'accese e, mentre i due tutti presi dallo loro foga continuavano a gemere, lui immortalava le loro gesta; Il riso di trionfo che aleggiava sul suo viso si accentuò quando sentì dire dalla bimba.

- Papà...sei contento...non ho messo le mutandine oggi...sei contento ? -

- Oh sì amore...sei un'adorabile porcellina... sei la mia porcellina sì...-

Il giorno dopo, al suo rientro dal lavoro, il padre, nella buca delle lettere, trovò una busta senza indirizzo e senza mittente; La cosa lo incuriosì, l'aperse subito, estrasse una foto, sentì il mondo crollargli addosso, dentro vi erano tre foto che chiaramente lo ritraevano in tre pose oxè; In una lui stava baciando la sua figlioletta, nella seconda la bambina le stava tenendo il cazzo duro in mano e, nella terza, la stava denudando sfilandole la t-shirt dalla testa mostrando il suo piatto petto.

Michele, come un automa entrò in casa, subito squillò il telefono; Due sole parole udì "Dobbiamo parlare" Poi un secco klic chiuse la comunicazione. Quella notte l'uomo non chiuse occhio, adducendo un leggero malessere andò a letto presto suscitando apprensione sia alla moglie che alla figlia.

Alberto, il ladro ricattatore, lo lasciò nell'atroce attesa di proposito, era una mossa calcolata, sapeva che avrebbe passato una notte d'inferno e questo avrebbe di certo ammorbidito le probabili resistenze del padre incestuoso.

Michele capì d'essere sotto ricatto, e le fu facile immaginarsi rovinato. Il successivo mattino se ne stava come inebetito, seduto alla scrivania del suo ufficio con la testa in fibrillazione con tutti quei pensieri per la testa; Era tesissimo. L'attesa e temuta telefonata arrivò puntuale.

- L'aspetto al bar qui sotto, ora - furono le uniche parole; Col cuore in tumulto, l'uomo barcollando vistosamente scese al bar.

Michele appena entrato nel locale inviò un rapido sguardo cercando di individuare il vile ricattatore e, mentre tutto tirato scrutava i visi dei presenti, si sentì toccare una spalla da dietro; Quel tocco lui lo percepì come una pugnalata e lo fece traballare bruscamente.

- Stia calmo signor Michele...non tema, sono sicuro che ci accorderemo...su sediamoci...- aggiunse sospingendolo verso un tavolo un po' appartato.

Dopo due lunghi minuti di assoluto silenzio Michele,con voce incerta, chiese.

- Dica...che cosa vuole...-

- Ecco...-rispose pacatamente Alberto,- ...in un primo tempo avevo pensato di ricavarne un bel gruzzolo e, so che potrei chiederglielo, ma poi, dopo aver visto e rivisto il mio, diciamo, reportage, ho cambiato idea; Ho anch'io la sua passioncella per le belle bambine; Nel vedere la sua piccola, la sua bella bambinetta, ho deciso: Non voglio denaro no...voglio assaggiare anch'io il corpicino della piccola Anna...perché è così che si chiama, vero ? -

- Ma lei è pazzo...nò, non è possibile nò...-

- Invece amico caro è possibilissimo - disse passando al confidenziale tu - tu conosci bene la gravità della situazione e, se la piccola non volesse, affari tuoi, raccontale pure la favola del lupo, ma voglio anch'io la tua bambina - Alzatosi in piedi, le dette due colpetti su una spalla aggiungendo - ...vedrai che tutto andrà per il meglio...in fondo risparmi.. dei soldoni no? - Fini sarcasticamente.

Michele rimase lì imbambolato, mai avrebbe pensato ad una richiesta del genere; Nei suoi deliranti ragionamenti aveva anche pensato di poter pagare un riscatto pur sapendo di rimanere sempre nelle sue mani, ma quella richiesta lo sbilanciava completamente.

Anche il giorno dopo in ufficio giunse la seconda telefonata; Michele nel frattempo aveva un po' digerito quella pretesa e quando poi si ritrovò seduto con Alberto aveva l'animo meno scombussolato del giorno prima. Si parlarono per oltre mezzora; Alberto propose di studiare assieme al padre la strategia per far cedere la bimba.

Michele trovava insopportabile quella situazione, ma davanti al baratro, cominciò a vacillare e a dare ascolto all'uomo. Poi, quando si ritrovarono per la terza volta, il padre si sentì suggerire di convincere la figlia con una storiella strappalacrime di facile presa nel cuoricino della fanciulla e, fu talmente convincente. che il padre decise di tentare.

La spada di Damocle che gli gravava sul capo, non poteva quand'era a casa, di essere felice e frizzante come le altre volte e la figlia, quando rimasero soli la sul divano, se ne accorse del suo stato d'animo.

- Papà...cos'hai oggi...non sei felice d'essere con me ? -

- Ma certo amore...certo che sono felice...solo è che sto pensando ad un mio povero amico...- e qui il padre in iniziò ad ordire la trama suggeritagli dal ricattatore.

- Sapessi Annina mia...aveva anche lui una figlia sai ? Una bella bambina che come noi amava...amava immensamente...-

- Dici che l'amava...come, ora non le vuole più bene ? -

- Sapessi amore...purtroppo un mese fa la piccola morì...fu investita da un Pulmann...lui è disperato...vorrebbe lasciarsi morire...-

- Oh poveretto...chissà che dolore...-

- Dev'essere una cosa tremenda...per questo sono triste sai gioia, ma ora basta con cose triste...lasciati baciare...-

Così il padre posò un leggero bacetto sulle pronunciate labbra della piccola, cancellandole l'ombra di tristezza che traspariva dal celestiale visetto poi, quasi con disperazione si strinse forte il delizioso e giovane corpicino, le cercò la boccuccia affondando la lingua in quell'antro dell'amore; Con un'usitata bramosia cominciò a sondare quell'oasi proibita giocando con la guizzante linguetta di sua figlia.

La cullò per alcuni minuti, poi dopo aver infilato una mano sotto la t-shirt vellicò la tepida carnina e anche se le tettine non c'erano, il padre accarezzò titillando le puntine dei piccoli capezzoli, azione che dette una sferzata di libidine che le prese cuore cervello e ovviamente impennandogli il cazzo; Aveva fra le dita i capezzoli della sua bambina di solo 9 anni che felice offriva al suo paparino il suo corpicino in fiore.

- Me le tolgo le mutandine papà ? Chiese Anna poco dopo quando le dita del babbo le stavano vellicando il monte di Venere.

- Sì tesoro mio sì...sei un angelo Annina...sì levatele dai...- Rispose mentre lei chinatasi tirò su la gonnellina mostrandogli le sue snelle e perfette gambine.

Il cazzo del papà, che già era duro ebbe un significativo guizzo nei calzoni; L'uomo potè godersi del rarissimo privilegio di vedersi offrire una fichetta stupenda, una fessurina di solo 9 anni e che, per di più, era della propria figlioletta. La piccola si fece scendere l'intimo indumento che lui solerte, districò dalle caviglie.

Alzando gli occhi si trovò a pochi centimetri dal prezioso taglietto il cui profumo gli invasero piacevolmente le narici; La bambina pur essendo alle prime armi, fece la civettuola e forse innata mossa di trattenere alzata la gonnella; Il babbo si incantò davanti a quel Paradiso; Il piatto e liscio pancino, il lieve monticello del pube, la deliziosa vulvetta priva di pelini, le due perfette coscette e il tutto aromatizzato dal conturbante profumo che solo una giovane fica produce, tutte cose queste che cancellarono i restanti timori che ancora alloggiavano nel suo io più profondo.

Con frenetico ardore il padre si avventò su quella grazia di Dio iniziando a leccare e a baciare l'interno delle coscette; Quei baci e le lascive leccatine, la bimba se li godette socchiudendo gli occhi dal piacere; L'alito del suo papà le riscaldava oltre al suo palpitante grembo, anche il cuore; Era meravigliosamente bello sentire la lingua del papà pennellarle la rugiadosa fessurina e, la piccola, non impiegò molto a premiare l'esperta lingua con l'ambrosia stillato dalle sue giovani mucose vaginali.

Come sempre al culmine del suo orgasmo, la piccola Anna strinse la testa con le cosce e, lui in quella dolce prigione, continuava a lappare e a bersi quell'impagabile liquorino servitogli dalla sua figlioletta nel calice più prezioso del mondo.

Era da solo pochi mesi che la bambina ricambiava l'omaggio paterno con il pompino e, anche quel pomeriggio, dopo aver goduto due volte nella bocca del suo papà Anna prese fra le carnose labbra della sua boccuccia la tozza cappella del suo paparino. Le era piaciuto subito la prima volta il sapore muschiato della sborra paterna tanto, che già da allora faceva l'ingoio.

Lettore pensa, cerca di immaginare la scena, una bimbetta dal visino dai tratti angelici, che socchiude la boccuccia tenendo il cazzo in mano e fissando la paonazza cappella, l'avvicina alle labbra, lo assaggia con la punta della linguetta; Una, due, tre leccatine poi dopo un'occhiata al papà; Lentamente se la prende in bocca, e seria come fosse davanti ad una giuria, comincia a pompare sia con la bocca che con la manina; La piccola è seduta sul basso divano; Il papà in piedi con i calzoni alle ginocchia; La testolina va su e giù e, in sintonia con la bocca, la manina tira su e giù la pelle del venoso cazzo, azzarda anche carezze alle palle, le piace sentire i coglioni scivolare dentro il loro sacco scrotale; Ogni poco si ferma e tenendosi avvinta con l'altra mano al culo paterno appoggia la vellutata guancia sulla pelosa pancia roteandola sui folti peli pubici; Ecco questa è la scena che si sta svolgendo in casa di Michele; Sua figli, la sua creatura di 9 anni le sta facendo un superbo pompino con tanto di ingoio.

Il solo lato negativo è quello che quei momenti di supremo piacere durano sempre troppo poco, infatti troppa è l'eccitazione che avvince il padre; Dalla piccola, nel giro di pochi mesi, l'uomo si è goduto una trentina di simili trattamenti; La cosa però è talmente eccitante che ne tronca il piacere dalla troppa intensità.

Solitamente Michele si scaricava in bocca alla sua piccina, e lei, da brava porcellina se lo beveva tutto, era però la seconda sborrata che il babbo si gustava al 100x100, così anche quel pomeriggio, accantonato in un angolo della memoria il pericolo del ricatto si stava scopando la figlia con più irruenza del solito.

L'aveva fatta mettere a pecora e tenendosi agli esili fianchi, se la scopava a spron battuto; Si godeva l'incomparabile piacere delle carezze sulla pancia dei sodi glutei del culetto della sua bambina che godeva altrettanto immensamente non solo nel sentirsi la pancia piena,anche il ritmico cozzare delle palle su di sé.

Esaurita la sempre fantastica scopata, mentre si rivestivano, Michele corse col pensiero al vile ricattatore che voleva partecipare a quel banchetto. Anna, nel vedergli l'ombra di tristezza le chiese:

- Papà, stai pensando al tuo amico ? -

- Sì proprio...- e subito aggiunse pensando al suo recondito fine - pensa Annina anche lui e la sua bimba si amavano sai? Come noi...figurati ora è disperato...sì disperato...-

La bambina restò molto impressionata da questa storia, sopratuto di riflesso vedendo sempre il suo papà mesto e pensieroso; Michele allora, con un mellifluo sorrisino prese con una mano per il mento la figlia, la fissò negli occhi.

- Sai cosa mi disse un giorno che ci aveva visto assieme ? Mi disse Michele ti ho visto con tua figlia...è una bella ragazzina...quanti anni ha e, quando gli ho detto che ne avevi 9 , fece un bel sospirone dicendomi che ero fortunato, poi abbiamo parlato e, siccome è un vero amico, mi confidò che lui e la sua bambina facevano l'amore da più di un anno...figurati lui adesso...poveraccio...-

- Poveretto mi fa pena...ha moglie ? E' sposato ? -

- No...è addirittura vedovo...ora è quasi sempre in osteria, prima invece lo si vedeva poco in giro...capirai stava sempre in casa con la sua figliola...-

- A fare l'amore...credo...- disse Anna che si era inserita anche mentalmente nel racconto bugiardo.

- Sai Anna uno di questi giorni lo invito a cena...che ne dici...-

- Sì...va bene, così lo potrò conoscere anch'io.

Alle 19,00 della sera dopo il campanello di casa squillò !!!-

Continua

R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s

Anonymous

grazie a quando la seconda parte?

Pierino

Bello scritto bene

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