Confessioni, Parte 2

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by Davide

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Published: 31-Jul-2013

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Story Summary
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This work is Copyrighted to the author. All people and events in this story are entirely fictitious.

Mercoledì 13 luglio

Ultimo giorno di lavoro per Marianna, prima dell'inizio delle ferie e del fine settimana, che avremmo passato visitando Tivoli e il lago di Bracciano, dove né Marianna né sua figlia erano mai state.

Dopo la rapida scopata di ieri sera con Marianna abbiamo cenato. Angela è stata obbediente ed è andata a letto presto, continuava a sbadigliare e sembrava morta di fatica ...

Ne ho approfittato per prendere ancora Marianna in piedi, presso la porta del patio che si affaccia sulla terrazza. Vista dall'esterno sarebbe probabilmente sembrata una giovane donna pensosa che stava guardando il tramonto, quando in realtà con le gambe divaricate, la gonna alzata, il mio cazzo saldamente piantato nella figa, i suoi seni senza reggiseno che io massaggiavo con tutta la forza delle mie mani impazienti, si faceva infilare come una piccola cagna in calore, godendo ancora di più per la nostra posizione.

A letto ho voluto provare a forzare il suo ano, lubrificandolo abbondamentemente con vaselina. Se il dito era stato ben accolto, visto che Marianna mi veniva incontro con il culo per farselo infilare più profondamente, lei ha però rifiutato il mio cazzo, sostenendo che "era troppo grosso"; visto che ho continuato a insistere non ha avuto altra scelta che mettere il mio cazzo in bocca e succhiarlo avidamente, fino a quando sono venuto, dopo un pompino abbastanza lungo, visto le volte in cui avevo goduto durante il giorno, ripensando anche a quanto era accaduto il mattino.

Questo Mercoledì mattina ero a letto, nudo, e girato sulla schiena, con il mio pene eretto e bello duro, che guardavo pensando ad Angela, che si sarebbe senz'altro svegliata entro mezz'ora. Il mio scroto conteneva i testicoli gonfi di sperma e ho pensato che il tutto fosse veramente imponente... Mi sono alzato in fretta, ho infilato la mia giacca di spugna e sono andato a farmi una doccia, durata una ventina di minuti, con la porta del bagno aperta, come una sfida.

Quando finalmente sono uscito, ho rimesso la giacca di spugna lasciandola mezza aperta. Pensavo a cosa stava per succedere e in 10 secondi il mio cazzo è diventato di nuovo bello duro, al punto che alcuni centimetri emergevano dalla giacca, il glande rosso vivo e la pelle arrotolata alla base. Mi sono profumato con acqua di colonia con grande cura, passandola anche sulle natiche, tra le gambe e sul petto... e ho cominciato a farmi la barba lentamente.

Dopo dieci minuti, ho sentito alcuni suoni attutiti nell'appartamento: tipitop tipitop, Angela stava arrivando a piedi nudi dal corridoio. E' entrata nel bagno con la faccia ancora mezza addormentata e come il solito si è seduta sul coperchio del water, ha alzato la maglietta bianca di Marianna, che le aveva fatto da camicia da notte, e con un grande sospiro di sollievo ha lasciato scorrere un getto d'urina molto fitto, che ha colpito con un rumore cristallino la ceramica del water.

Il mio pene, senza bisogno di stimoli ulteriori, si è drizzato sfiorando i lati della giacca. Invece di nasconderlo come il giorno prima, ho fatto come se nulla fosse accaduto e ho continuato a radermi davanti allo specchio. Angela era dietro di me e non aveva ancora visto niente. Io invece non mi sono perso niente di quello che stava facendo: si è asciugata tra le gambe con un po' di carta, è scesa dal water, ha tolto la maglietta e si è chinata per aprire i rubinetti della vasca. Dopo aver messo il bagnoschiuma, si è voltata verso di me e si è ricordata che non mi aveva ancora dato il bacio.

- Buon giorno, Davide!

Si è avvicinata a me. Io ho continuato a radermi con applicazione. L'ho sentita fermarsi a 70 centimetri da me, sulla mia sinistra. Pietrificata, guardava intensamente con aria molto seria, la bocca semiaperta. Ha ingoiato un po' di saliva e poi mi ha chiesto senza scomporsi:

- Che cosa è questo?

Ho dato un'occhiata al mio pene. Dal momento che gli occhi di Angela lo fissavano attentamente è diventato ancora più lungo e duro, visto lo stato di eccitazione permanente in cui mi trovavo da ore. Mi sono sforzato di risponderle con un tono normale, lo stesso tono che uso per soddisfare tutte le sue curiosità:

- Beh, mia cara, lo sai che i ragazzi e le ragazze non sono uguali

- Sì, lo so, ho anche visto il pisello di Jean-Marc a scuola, lo mostra a tutte le ragazze quando andiamo in bagno! Ma è molto più piccolo!

- Beh, io sono molto più grande e più forte di Jean-Marc ed è per questo che il mio pene è più grande ....

- Non ti fa male? E' veramente grosso! Ma è sempre così?... Non l'ho mai visto ....

Ha fatto tutte le domande in una sola volta. Ho risposto felicemente:

- Di solito non fa male, a meno che rimanga così per troppo tanto. E non è sempre così lungo e duro. Quando faccio pipì di solito è più piccolo. Ma quando vedo una bella ragazza, non posso impedirgli di diventare duro...

Mi ha interrotto:

- Tu hai detto che quando vedi una bella ragazza ..... mamma è al lavoro, chi hai visto?

Le sono sembrato imbarazzato. Si è guardata intorno, come per assicurarsi che nessun altro fosse la causa di questa trasformazione magica. Era ancora nuda. Ha saltellato da un piede all'altro e poi si è avvicinata e mi ha detto:

- Devi fare pipì anche tu, c'è una goccia sulla punta.

- Questa non è pipì, è una goccia di ciò che serve per fare i bambini ...

Si è avvicinata ancora di più e il mio cazzo si è mosso sotto i suoi occhi.

- Posso toccarlo?

- Sì, ma potrebbe succedere una cosa ...

- Che cosa?

- Beh, quando è grande e grosso e una mano graziosa lo tocca, lancia fuori un liquido bianco, che serve per fare i bambini, e poi diventa piccolo ...

- Ti farà male se lo tocco?

- No, anzi ...

Ha avanzato la mano e sembrava volesse toccare il centro del pene, ma improvvisamente ha cambiato idea e ha messo la punta delle dita sul mio glande. Subito lo sperma è uscito con grande forza, schizzando prima sui rubinetti e poi nel lavandino. Il cazzo è diventato subito molle e le ultime gocce sono cadute a terra. E' rimasta molto attenta, guardando il mio cazzo che diventava molle con un'aria curiosa e poi ha detto:

- E' divertente ...!

Sono rimasto molto sorpreso di questa sottolineatura! Intanto la vasca si è riempita fino all'orlo, così ho fatto uscire un po' d'acqua. Angela ha alzato le braccia in attesa: l'ho presa per le ascelle, mentre lei teneva le gambe piegate e l'ho deposta nella vasca, baciandola sul naso. Lei rideva.

Quando era completamente in ammollo mi ha consegnato il sapone rosa senza dire nulla, anche se il nuovo guanto che Marianna aveva preparato era sullo scaffale di fronte a lei (Marianna si era chiesta come diavolo avesse fatto il guanto a finire dietro il lavabo...).

Ho preso il sapone e ho strofinato le mani con applicazione, per fare un'abbondante schiuma. Angela mi stava guardando e aspettava. Mi sono seduto sul solito sgabello vicino alla vasca da bagno e mentre stavo per mettere le mie mani insaponate sul suo piccolo corpo, Angela rideva come per gioco e si è immersa in acqua fino al collo ... Era proprio di fronte a me e i suoi occhi stavano guardando sotto la giacca di spugna. Stava prendendo l'iniziativa ed ero molto eccitato per questo interesse immediato che manifestava per il mio pene, che ovviamente si stava drizzando con piccoli movimenti. Angela ha posato il mento sul bordo della vasca e i suoi occhi grandi si sono aperti ancora di più.

Ho aspettato con le mani coperte di sapone, lasciandola studiare ciò che differenzia un uomo forte e con il pene grande e una bambina...

Dopo due minuti, che mi sembravano molto di più, ha aperto la bocca e ha detto in un tono molto serio:

- E' pronto per fare un altro bambino, c'è una goccia grossa sulla punta.

- Per fortuna non si fa un bambino ogni volta che "si fa l'amore".

- Che cosa è "fare l'amore"?

- Beh, sai che la tua mamma mi piace molto, io dormo con lei e ci abbracciamo, e ci facciamo tante carezze ...

Lei mi ha interrotto:

- Oh sì, vi ho visto in cucina l'altro giorno, tu avevi messo la mano sotto il suo vestito, da dietro; aveva gli occhi chiusi e la faccia strana. Ho pensato che fosse malata...

- Ci capita di aver voglia di fare l'amore, così andiamo a letto, ci mettiamo nudi e ci accarezziamo e baciamo dappertutto...

Mi ha interrotto di nuovo:

- La baci anche "là"? (Mi ha mostrato il suo sedere con il dito).

- Sì, certo, non è sporco e a lei piace molto, e anche a me.

- Ma che cos'è "fare l'amore"?

- Beh, quando siamo nudi tutti e due il mio pene diventa molto grande e la tua mamma lo accarezza, poi lo bacia (Angela ha spalancato ancora di più gli occhi, ma non ha detto nulla), e lo metto nella sua vagina...

Si è alzata di scatto, ha aperto un po' le gambe, e senza complessi, con il pollice e l'indice della mano destra si è aperta la figa piccola, per confrontarla con la grandezza del mio cazzo.

Mi è venuto da ridere:

- Non preoccuparti, la tua mamma ce l'ha più grande e più aperta, lo sai che sei passata di là quando sei nata, te l'ha già spiegato; quindi se da lì può passare la testa di un bambino, è sicuramente più facile che entri il mio pene, che è molto meno grosso!

Per dimostrarglielo mi sono alzato e ho tolto la giacca. Mi stava guardando con interesse e senza timore. Sono entrato nella vasca con lei, mi sono inginocchiato davanti a lei e ho ricominciato a insaponare le mie mani, preparandomi a passarle sul suo corpo.

Il mio pene emergeva dall'acqua schiumosa. Ha allungato una mano e l'ha toccato delicatamente. Ho ingoiato la saliva e ho deciso di fare un enorme sforzo per non venire .... Ha accarezzato la parte superiore del mio pene come se fosse un animale domestico. Mi è venuto da ridere ripensando al pagliaccio di plastica con il quale aveva giocato fino a ieri...

Mi ha guardato con aria interrogativa e le ho spiegato come prenderlo in mano e come far scorrere delicatamente la pelle avanti e indietro. Visto che non riusciva a prenderlo bene con una mano sola, ha usato anche l'altra mano. Il mio pene era a 20 centimetri dal suo viso e mi masturbava divinamente; non sembrava aver paura, anzi... Vedere il suo viso così vicino al mio cazzo duro ha reso la situazione ancora più torrida, ed io guardavo le sue labbra favolose, immaginando... I tremori del cazzo erano regolari, ho chiuso gli occhi per un istante per bloccare l'eiaculazione; ci sono riuscito e le ho detto:

- Se continui così il mio sperma uscirà ancora!

- Che cosa è "il tuo sperma?"

- e' il liquido bianco che hai visto prima...

- E posso farlo, vero?

Confesso che non credevo al modo in cui stava comportandosi Angela, che ho sempre creduto una bambina innocente!

- Certo che puoi, mia cara; niente mi farebbe più piacere che tu mi faccia godere con le tue mani così piccole, ma stai attenta perché se rimani in questa posizione lo sperma ti schizzerà addosso!

- Ma è pericoloso?

- No, per niente, è come la crema, ma la mamma dice che è molto salato ...

- Lei lo beve????

- Sì, mio piccolo amore, le piace.

- Che cosa fate ancora insieme?

Questa era la domanda che mi aspettavo. Ho risposto:

- Se vuoi, puoi fare uscire la crema dal mio pene, come mi hai chiesto (le ho lasciato un po' ipocritamente la piena responsabilità di questa iniziativa, per farla sentire "grande"); poi ti insapono, ci risciacquiamo, usciamo dalla vasca e andiamo tutti e due sul letto, e ti mostrerò tutto quello che vuoi...

- Davvero??? Ma TUTTO, eh! Non mentire!

- Amore, te lo prometto, ma devi giurare di non dirlo alla mamma, ai nonni e a nessun altro...

- Lo giuro.... questo sarà il nostro segreto ...

Tutta contenta, si è impegnata per farmi arrivare all'eiaculazione il più presto possibile, perché sapeva che era solo l'inizio del gioco... Quanto a me, non avevo più nessuna ragione di trattenermi, perché tutta la mattina sarebbe stata dedicata ai giochi erotici con lei...

Ha stretto entrambe le mani alla base del mio pene e ha cominciato a far salire e scendere la pelle... la schiuma serviva come lubrificante. Ho fissavo il suo viso adorabile: ha aperto la bocca e pizzicato con i denti il suo labbro inferiore, come se si stesse concentrando su un compito importante... Poi ha tirato fuori la punta della lingua... Era troppo per me! Il mio cazzo duro ha cominciato ad agitarsi fra le sue mani e lo sperma ha cominciato ad uscire: uno schizzo sulla fronte, uno sulla guancia sinistra, uno vicino all'occhio destro, appena sopra il labbro superiore, uno verso il suo collo gracile. Il cazzo è diventato molle e le altre gocce sono cadute nell'acqua. Senza lasciarlo, ha fatto andare le mani avanti e indietro ancora per tre o quattro volte, quasi a voler spremere le ultime gocce dal pene... Poi, passando la lingua sul labbro superiore, ha raccolto un po' del mio sperma e l'ha messo in bocca... Ha detto:

- E' vero che è salato, ma è buono, profuma "di te"...

L'ho insaponata senza alcun complesso, facendo passare le mie dita tra le gambe e facendole appoggiare un piede sul borso della vasca, per accedere meglio a tutti i suoi tesori intimi; le ho accarezzato il cappuccio che copre il clitoride, e ho fatto passare l'indice tra i piccoli globi carnosi delle natiche, tutto questo senza insistere troppo, perché era solo l'anticamera dei piaceri che mi attendevano... che CI attendevano, perché la sentivo ancora più ansiosa di me di scoprire tutto questo mondo dell'erotismo e del sesso, di cui i bambini sono curiosi, più curiosi di quanto gli adulti cerchino maldestramente di nasconderlo loro con frenesia e goffaggine.

L'ho asciugata con una grande salvietta, poi mi sono asciugato anche io e ho messo un po' di acqua di colonia, perché sapevo che adorava l'aroma. Ne ho messo anche tra le gambe e sul sedere, in modo da rendere attraenti dal punto olfattivo anche queste zone del mio corpo, perché la mia bambola adorabile potesse scoprire tutti i piaceri del sesso.

Eravamo entrambi nudi, faccia a faccia sul tappeto del bagno. L'ho presa tra le mie braccia, ma invece di tenerla nella posizione consueta l'ho fatta mettere con il viso rivolto verso di me. Ha messo le braccia intorno al collo e ha aperto leggermente le gambe su ogni lato delle mie anche. Le ho appoggiato senza esitazione le mani sotto le cosce, in alto, e ho appoggiato le punte delle dita sulla sua vagina. Lei si è sistemata meglio, aderendo con tutto il suo corpo, i suoi capezzoli e la pancia contro la mia, facendo un sospiro di soddisfazione.

Ho cominciato a camminare verso la stanza. Entrando mi sono fermato davanti al grande armadio a due ante e al suo specchio enorme, dove si riflette il letto, là dove Marianna ama guardare quando glielo infilo. La punta del mio cazzo duro toccava le piccole labbra della vagina di Angela! Ero più eccitato da questa bambina di quanto lo sia mai stato da parte di nessuna donna che ho avuto nella mia vita... Non ci capivo nulla! Mi sono leggermente piegato all'indietro, e ho alzato un po' le mie mani verso le chiappe di Angela. Le ho aperte con le punte della dita, tirando da una parte all'altra. Vedevo nello specchio il suo buco del culo, il piccolo diamante della sua fighetta chiusa, un po' più rosa di tutto il resto, la punta del cappuccio che copre il clitoride, su fino al monte di Venere. Era adorabile! L'ho contemplata così per un minuto, e poi l'ho lanciata sul letto.

Eravamo abituati a giocare così, ma di solito era in pigiama o in camicia da notte. Questa volta non c'era nessuno ostacolo tra lei e me.

Ha rotolato su di sè, poi si è messa sdraiata di pancia, facendo un grande sospiro di soddisfazione. Ho pensato per un secondo che probabilmente sarebbe stato più facile all'inizio accarezzare la sua parte posteriore, così non avrebbe dovuto essere timida o nascondere il viso con le mani. L'ho lasciata dunque in questa posizione, e mi sono seduto accanto a lei sul letto.

Mi sono ricordato in quel momento del movimento delle sue natiche, quando il primo giorno l'ho insaponata con le mani nude, quando è venuta incontro al mio pollice con il sedere, e allo stesso movimento di Marianna ieri sera sulle scale... Sono così identiche in tutti gli aspetti - Tale madre, tale figlia - ???

Ho deciso di ripetere sul suo corpo i movimenti e le fermate che fanno godere il corpo più maturo di sua madre. Mi sono chinato a baciarla delicatamente sul collo, e le è venuta la pelle d'oca. Ho succhiato il lobo dell'orecchio destro tra le mie labbra, e le ho dato qualche colpo di lingua. Poi sono sceso con le mie labbra lungo la spina dorsale fino al sedere.

Arrivato lì mi sono divertito a mordicchiare le sue chiappette, delicatamente ma con insistenza, e ogni volta che lei tentava di scappare la leccavo lì dove l'avevo appena mordicchiata.

Dopo pochi minuti ho deciso di provare qualcosa di meglio: mi sono messo a quattro zampe sul letto dietro di lei, il viso all'altezza del sedere; in questo modo il mio cazzo duro ha trovato un po' di posto in più. Ho preso le sue chiappette a piene mani e le ho aperte; non vedendo alcun segno di protesta, ma una specie di attesa spasmodica da parte sua, ho introdotto la lingua nel buco del suo culo.

E' rimasta immobile per qualche secondo e poi ha sollevato di colpo le natiche, trovandosi quasi nella mia stessa posizione! Ho insistito, spingendo la mia lingua più in profondità e cercando di forzare al meglio il suo ano. Ha cominciato ad agitarsi e ad ansimare... decisamente tale madre, tale figlia!

La sua nuova posizione a carponi sul letto mi ha dato ovviamente prospettive molto interessanti, che non ho tardato a sperimentare... Trascurando per un attimo le sue chiappe e il buchetto del culo, sono sceso giù verso il tesoro che non avevo ancora visto così da vicino; la sua fessura era socchiusa, vista la posizione in cui si trovava con le gambe, e ho potuto contemplare con gioia le labbra delicate, appena segnate, il piccolo buco del suo imene da cui passava la pipì e ho leccato immediatamente il piccolo cappuccio che proteggeva la perla del suo clitoride.

Mi sono riempito gli occhi di questo spettacolo adorabile, che dolcezza, che bellezza, che splendore, che perfezione! Niente a che fare con le grandi fighe pelose che ho conosciuto fin troppo bene in passato. Mi sono riempito gli occhi, ma anche le narici, perché il suo sesso senza peli aveva una fragranza rara, di limone acido e verde, alla quale si mescolava... Non potevo credere al mio odorato e ho dovuto verificare. Con i due pollici ho aperto il condotto vaginale e ho avuto una conferma: le tracce di liquido trasparente e abbastanza abbondante non lasciavano alcun dubbio! Eccitata da tutta la preparazione e dalla mia masturbazione in bagno, Angela era eccitata come una donna!

Sono stato molto sorpreso. Non sapevo nulla delle bambine all'epoca e ignoravo che una bambina di 8-9 anni avesse la capacità di eccitarsi sessualmente e che la sua vagina fosse in grado di secernere il liquido necessario alla penetrazione...

Naturalmente la mia bocca si è incollata al canale vaginale di Angela e ho cominciato a succhiare avidamente il suo succo precoce. Ho succhiato, ho leccato, ho introdotto la mia lingua, cercando di arrivare in ogni minimo angolo della sua vagina per raccogliere il liquido prezioso e aspirarlo. Ma appena avevo finito di leccarlo, in qualche secondo il condotto si è riempito di nuovo! Non potevo crederci, Angela si stava bagnando esattamente come sua madre e il suo liquido prezioso era trasparente e meraviglioso sulla mia lingua!

Dal condotto sono passato ad aspirare tra le mie labrra il cappuccio che copre la perza preziosa del suo clitoride, che ho stuzzicato e leccato in ogni modo. Credevo che Angela stesse impazzendo! Ha cominciato a muoversi in tutte le direzioni, è sfuggita dalla mia presa e si è seduta adagiandosi sopra il cuscino, con le gambe chiuse e le mani tra le cosce.

Ho pensato di essere stato troppo brusco e l'ho guardata con tenerezza, ma anche con un po' di preoccupazione... Mi ha fissato con i suoi occhi grandi e poi, dopo qualche secondo, ha detto in un sussurro:

- Non ne posso più, è troppo bello!

Mi sono avvicinato a lei e mi sono seduto a gambe incrociate, vicino a lei, e l'ho baciata sulla fronte, gli occhi, l'angolo della bocca, il braccio, le punte minuscoli dei seni... Ha abbassato gli occhi, fissando di nuovo il mio cazzo eretto.

- Ha bisogno ancora di baci e abbracci

Aggiungendo il gesto alla parola, ha messo la mano sul mio pene, ma invece di cominciare a masturbarmi ha cominciato a piegarlo su tutti i lati, quasi a volerne testare la flessibilità e l'ha tirato verso il basso, forzandolo a piegarsi, per poi lasciarlo bruscamente. All'inizio rideva e poi ha inclinato la testa, per contemplare le mie palle dentro lo scroto, che si era di nuovo riempito durante i nostri giochi.

Mi sono reso conto che voleva esplorare tutto questo mondo nuovo e ho deciso di lasciarle completamente l'iniziativa. Mi sono sdraiato sulla schiena, a gambe larghe, il pene in posizione orgogliosamente eretta e prendendola per le spalle l'ho sdraiata sulla pancia, di fianco, con il viso appoggiato sul lato, a una ventina di centimetri dal pene.

Ho messo la mia mano sinistra sulle natiche, ma non ho provato a prendere iniziative, volendo lasciarle l'emozione della scoperta. Per qualche secondo ha contemplato il mio pene e i movimenti del glande, provocati dalla perversione intellettuale che sentivo nel dare spettacolo con il mio cazzo a una bambina. Poi lei ha toccato dolcemente la base, ha lisciato un po' i peli sul mio basso ventre, ha spinto il pene in un senso e poi nell'altro con il dorso della mano, guardandolo stupita mentre ritornava istantaneamente nella posizione eretta originaria. Si è avvicinata ancora, facendo scivolare la testa sul mio basso ventre, fino ad essere a 4-5 centimetri dalla base del mio pene. Ha ripreso l'esplorazione dei miei coglioni, come pesandoli, tirando la pelle e giocandoci!

Ho sentito per la terza volta il bisogno di schizzare il mio sperma, ma Volevo ancora qualcosa di più... Lentamente la mia mano sinistra, che era appoggiata sul suo sedere, si è infilata lentamente tra le sue cosce, passando da dietro; non faceva niente per impedirmelo, anzi... Quando sono riuscito a far passare completamente la mia mano, ho piegato le falangi delle mie dita sul suo ventre l'ho fatta roteare sopra di me, senza alcuna resistenza da parte sua. Adesso eravamo sottosopra, il suo piccolo viso a qualche centimetro dal mio cazzo, sul quale sentivo il soffio caldo del suo respiro, e tutti i suoi tesori tra le gambe e il suo sedere all'altezza del mio mento, perché in questa posizione di "69" il suo corpo non era lungo come il mio.

Ho messo un cuscino sotto la mia testa, per essere più comodo con il collo, e ho cominciato di nuovo a leccare.

Questa volta ero determinato a mostrarle quanto potesse essere "troppo bello" questo esercizio, così l'ho presa decisamente per le gambe e l'ho tenuta a portata di lingua. Per prima cosa ho solleticato il clitoride, e poi sono andato giù e con tutta la lingua ho aperto la sua fighetta infuocata... Le secrezioni profumate e vischiose erano là per mostrarmi la sua eccitazione... Sono uscito dal condotto vellutato e sono risalito fino al buco del culo chiuso, che ho forzato e riempito di saliva, che scivolava verso la sua vagina, che sono tornato a leccare, bagnare, stuzzicare con la mia grande lingua ..... il suo culo si muoveva disordinatamente e gemeva in maniera incredibile, dicendo parole senza senso, quasi piangendo di gioia.

Ho continuato il mio lavoro senza pietà, quando all'improvviso ha messo la sua sul cazzo e ha preso il glande tra le labbra! Nonostante non fosse ancora capace di succhiare come le avrei insegnato in seguito, teneva il glande in bocca e passava la lingua sulla punta.

Sono esploso immediatamente, in maniera incontrollabile, e ho temuto di disgustarla, mentre sentivo il mio sperma salire inesorabilmente verso il suo palato innocente. Ma nel momento in cui si stava producendo la mia eiaculazione e prima che i getti di sperma le inondassero la bocca, Angela ha inondato la mia lingua! Aveva appena goduto per la prima volta!

L'ho immediatamente fatta sedere, in una posizione più comoda, nel caso avessi dovuto consolarla. Sembrava un po' "scioccata", la sua bocca era aperta, la sua lingua ricoperta del mio sperma, che gocciolava copiosamente lungo il mento e da lì sul suo ventre, fino all'ombelico... Ho preso l'angolo del lenzuolo e le ho asciugato il mento, poi le ho pulito la bocca con un po' d'acqua che si trovava in un bicchiere sul comodino pancia fino all'ombelico ...

- Perdonami, mi hai fatto godere così tanto che non ho saputo resistere!

- Oh, no, non c'è bisogno di chiedermi perdono, mi hai fatto qualcosa di cui non avevo idea; non capisco come si possa sentire la pancia così calda, come se bruciasse, e poi così fresca e affaticata. Mi è piaciuta la tuo crema bianca, ma era troppa, e non sono riuscita a mandarla giù tutta!!!

L'ho baciata di nuovo dappertutto e poi siamo andati a lavarci in bagno e ci siamo vestiti. Era quasi l'una del pomeriggio e per fortuna avevamo qualcosa da mangiare, senza dover andare a fare la spesa, perché a quest'ora i negozi erano tutti chiusi!

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Corrado

Complimenti, racconto eccitantissimo. Sono stato venti minuti col cazzo duro e poi...- Bravo resto in attesa del terzo capitolo perché so che mi farai godere ancora

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